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“Ciò che incominciò nell’Eden con la donna e il dragone che la vinse, terminerà con Maria e il dragone sconfitto da Lei.” (da “Commento alle Sacre Scritture” di Don Dolindo Ruotolo).

Il beato Don Dolindo Ruotolo, sacerdote in odore di santità, fece del dolore la sua forma di vita; Padre Pio da Pietralcina e Don Dolindo Ruotolo sono stati giganti della Chiesa del XX secolo.

Nato a Napoli il 6 ottobre 1882 da padre ingegnere e matematico e da madre discendente dalla nobiltà napoletana e spagnola, Dolindo sembrò avere il suo destino già delineato dalla nascita. Il nome, che il padre gli diede al Battesimo, significa “dolore” e tramite esso si sentì  più vicino al suo amato Gesù.

In famiglia, suo padre, fortemente avaro e severo, gli faceva soffrire la fame e gli negava anche il vestiario (era il quinto di 11 figli); molto piccolo ebbe un’operazione per un tumore; i genitori si separarono e Dolindo venne mandato alla Scuola Apostolica dei Preti della Missione. Il 24 giugno 1905 fu ordinato sacerdote.

Nel 1907 fu inviato da Taranto a Molfetta come insegnante in Seminario e Maestro di canto Gregoriano. Perseguitato anche dai suoi superiori, Don Dolindo accoglieva dolore e ingiustizie come un dono divino offrendoli sempre a Dio. Soffrì molto quando gli fu impedito di celebrare la Messa per un lungo periodo; fu anche considerato pazzo ed inviato a perizia psichiatrica, in seguito alla quale fu dichiarato sano di mente. Per incomprensioni ed ingiustizie Don Dolindo fu isolato, allontanato da tutti e proprio nella sua solitudine cominciò ad avere dei messaggi soprannaturali da S.Gemma Galgani; il 22 dicembre 1909 Gesù stesso gli parlò dall’Eucarestia.

Venne riabilitato, in modo definitivo, solo il 17 luglio 1937; nonostante ciò, dolori ed incomprensioni tormentarono ancora Don Dolindo che, alla fine decise di restare a Napoli presso la parrocchia di suo fratello Elio, a San Giuseppe dei Vecchi.

Don Dolindo scrisse moltissimo; tra i tanti scritti degni di nota sono 33 grossi volumi di “Commento alle Sacre Scritture” e tante opere di teologia, ascetica e mistica.

Nel 1960 un ictus gli immobilizzò la parte sinistra del corpo, ma non fermò il lavoro di Don Dolindo di padre spirituale verso le sue figlie.

Morì il 19 novembre 1970.

L’IMMAGINE E IL MARCHIO DELLA BESTIA (estratto da “Commenti alle Sacre Scritture” di Don Dolindo Ruotolo)

I prodigi della scienza apostata sono quelli che inducono gli uomini a non credere più al soprannaturale. Tante scoperte moderne, che avrebbero potuto e dovuto avvicinare a Dio l’anima umana, sono servite quasi completamente a far risorgere il regno del male e a far rinascere l’idolatria fino al culto e all’adorazione della macchina, come è successo in Russia. Ma quella scoperta che ha influito negativamente è stata il cinema, “immagine vera della bestia che fu piagata di spada e riprese la vita”, cioè sintesi di ogni male e corruzione, espressa per immagini, nella proiezione delle pellicole, le quali sembrano “avere spirito” perché agiscono come esseri viventi. (Don Dolindo ha scritto il commento negli anni ’40, quando la TV non c’era) (Oggi “immagine della Bestia” è un certo uso distorto dei media col quale si esaltano stili di vita immorali e anticristiani).

Nel cinema viene proiettato il male ed i vizi capitali in maniera seducente già fin dalla fanciullezza; si esalta l’idolatria della carne, violenza, orgoglio; la bestia con 7 teste e 10 corna è la sintesi di 7 peccati mortali.

Al tempo dell’anticristo questo strumento di seduzione raggiungerà eccessi spaventosi tanto che ci sarà anche la pena di morte per chi si rifiuterà di assistere alle proiezioni sacrileghe e sataniche (già avvenuto in Russia).

Nel tempo della spaventosa apostasia provocata dall’anticristo in nome della scienza, sarà bandito tutto ciò che è cristiano, di modo che sarà obbligatorio per tutti portare un segno di apostasia sulla fronte o sulla mano destra.

Evidentemente un cattolico non potrà portare quel marchio senza dichiararsi già apostata e allora una legge infame dichiarerà privi di diritto di “comprare o vendere”, cioè del diritto della vita stessa quelli che non porteranno il segno dell’anticristo.

Gli antichi esprimevano i numeri con lettere dell’alfabeto, ora la cifra ottenuta sommando i valori numerici delle lettere che formeranno il nome dell’anticristo sarà pari a 666, quindi è impossibile per noi pensare a quale sarà il suo nome.

Le lettere che formano il nome di Gesù equivalgono a 888.

7 è il numero indicante la perfezione, 8 è il numero della beatitudine, 6 è il numero della deficienza e delitto.

LE DUE BESTIE CHE SORGONO DAL MARE E DALLA TERRA (CAP.XIV)

La Chiesa si trova sempre tra due bestie che sorgono dal mare e dalla terra, si trova tra le agitazioni dei popoli, tra i regimi che le ostacolano la vita, tra i Re e i capi di Stato che la perseguitano e tra le manifestazioni delle attività della terra che la insidiano, ossia tra gli agguati della falsa scienza, della falsa civiltà e tra le seduzioni della vita terrena che avvelenano l’anima dei suoi figli e provocano l’apostasia della mente, del cuore e della vita da Dio.

Lo stato penoso in cui si trova il mondo e nel quale si trova la medesima Chiesa in certe sue epoche è dovuto a queste due terribili insidie, contro le quali dolorosamente i suoi figli combattono malamente. I cristiani con molta facilità prendono, o la via dell’accomodamento opportunistico ed ipocrita, schierandosi con i poteri prepotenti o cadono negli errori, nelle false concezioni della vita, nello sfiguramento delle Scritture e del Vangelo, conducendo una vita dall’aspetto cristiano, ma che è pagana.

In questi momenti dolorosi il rimedio non può consistere negli adattamenti più o meno egoistici, occorre custodire gelosamente l’integrità del carattere cristiano. Dobbiamo guardare solo a Dio seguendo la Sua dottrina integralmente. L’integrità cristiana comporta “avere sulla fronte il nome di Gesù”, professandoci apertamente e pienamente suoi seguaci e comporta avere il nome del “Padre Suo”, compiendo la Sua volontà.

La nostra vita non può avere stonature, deve essere un cantico, un’armonia di verità e di bene, un cantico di lode al Signore nel credergli veramente e completamente e nel far corrispondere i costumi alla fede e la vita pratica al costume cristiano in ogni sua manifestazione. “CREDERE, SPERARE, AMARE” ecco le tre pareti armoniche della vita cristiana, l’accordo perfetto che può farla diventare un canto di lode e amore innanzi a Dio. Un’incertezza nella fede cristiana e cattolica o una titubanza nell’osservanza di tutti i doveri cristiani distrugge l’armonia della nostra vita, che deve essere soprannaturale, avendoci Dio chiamato alla fede per elevarci ad una vita superiore.

Il cantico della nostra vita cristiana, integra, deve essere come “voce di molte acque” perché deve diffondersi nel mondo; deve essere come “voce di gran tuono”, per forza di carattere, e come “voce di cetre” per la soave dolcezza della carità. Il carattere cristiano non può stare chiuso nell’anima come se fosse un semplice sentimento, ma personale persuasione, deve essere schietto come acqua e dilagare intorno per far sorgere i germogli del bene in ogni attività della vita sociale. La Chiesa ha per fine la diffusione a tutti del bene della Redenzione.

Il carattere cristiano non può essere timido nel manifestarsi, deve essere “voce di gran tuono” che riesca ad imporsi alle stolte manifestazioni della vita del mondo. Non dobbiamo lasciarci intimorire, ma dobbiamo far valere i diritti della Chiesa e di Dio. Dobbiamo avere una voce di gran tuono nella dolcezza della carità in modo che il dominio dell’idea cristiana non sia imposizione violenta, ma affascinante melodia di cetre. Il cantico della nostra vita cristiana è sempre nuovo perché è la vita vissuta per Dio solo. Sulla terra siamo germogli vivi che spuntano dal sangue del Redentore nel calore dello Spirito Santo.

La Chiesa non è un cimelio che invecchia, è sempre giovane e i suoi figli sono sempre come “primizie per Dio e per l’Agnello Divino”. Sul nostro labbro cristiano “non deve trovarsi menzogna”, dobbiamo vivere nella verità soprannaturale e non farci affascinare dal mondo che è tutto menzogna.

Menzogna è la vita dei sensi, perché è un’illusione, menzogna sono le esigenze dell’orgoglio, le avidità dell’avarizia, i diletti della lussuria, le vittorie dell’ira, le soddisfazioni della gola e gli ozi dell’accidia.

Menzogna sono le ipocrite convenienze sociali che non partono dalla carità, le eleganze che celano le turpitudini dello spirito e della carne, i sorrisi che nascondono l’inganno e le gioie che mascherano le più profonde infelicità del cuore. Il cristiano vive di verità e cammina per la via che conduce all’eterna verità.

Liberiamoci, dunque, dalla schiavitù della materia, raduniamoci intorno all’Agnello divino, formiamo il suo coro di amore, seguiamolo dovunque e intoniamo con Lui, in una vita nuova, un cantico nuovo.

Temiamo Dio, riconoscendone la Sua infinita Maestà e diamogli onore osservandone la Legge; crediamo veramente in Lui, Creatore del mondo e pensiamo che un giorno gli daremo conto di ogni nostro pensiero e azione.

Il mondo, con tutto il suo ignobile fasto, cadrà e chi l’avrà seguito sarà trascinato dalla sua caduta e “berrà del vino dell’ira di Dio”, perdendosi eternamente nell’inferno.

Sopportiamo con pazienza le pene della vita, che per noi sono un merito e un titolo per il possesso dell’eterna vita. La morte, vista da questo aspetto, sarà per noi una beatitudine e un riposo e le opere buone che avremo fatto nella vita ci seguiranno.

Non siamo così stolti da seguire il mondo effimero, non siamo così deboli da farcene dominare, ritorniamo in pieno alla Chiesa Cattolica, Apostolica Romana.

Dopo questo magistrale commento di Don Dolindo Ruotolo, guidato molto probabilmente dall’intelligenza divina, intravvediamo notevoli attinenze con il periodo nefasto che stiamo attraversando: la dittatura sanitaria. Infatti, sembra che da ogni parte esseri insensibili e disumani siano coalizzati ad imporre la loro volontà per schiavizzare un intero popolo spogliandolo della dignità umana, tentando di usarlo come cavia da laboratorio per sperimentazioni scientifiche o pseudoscientifiche. Appare evidente che tutte le categorie siano state comprate, soprattutto quella dei giornalisti che instillano terrore recitando un copione fritto e rifritto, preparato da esseri criminali satanici il cui unico scopo è quello della depauperazione della nostra specie.

Vorrebbero imporre un intruglio immondo, iniettato in vena, che è a rischio di morte, orribilmente preparato con parti di feti abortiti, sezionati vivi. Pratiche da cannibalismo! Vorrebbero imporre un certificato senza il quale non si potrebbero più compiere tutti quei gesti vitali che un essere umano è solito compiere.

Le leggi di ogni Stato non sono più rispettate da coloro che le dovrebbero tutelare; quasi tutti sembrano abbracciare la via immonda di satana e dei suoi seguaci. Questa è l’Apocalisse!

La cosa più triste è che, per quanto la popolazione possa resistere, tutte queste nefandezze dal sapore satanico sono scritte nel libro Sacro della Bibbia; per tale motivo si dovranno compiere tutte; solo con la preghiera continua e fatta col cuore potremmo sperare nell’attenuarsi di tale orrendo periodo e di ritornare a vivere!

Tuttavia, nelle Sacre Scritture è anche indicata espressamente una speranza: alla fine il Cuore Immacolato di Maria trionferà e sarà proprio Lei che schiaccerà la testa al serpente!

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